(per
motivi di privacy, il resoconto che segue non intende rivelare i nomi
delle protagoniste)
A.S.
è una grande sportiva. È di Varese. Non è molto giovane, ma le
piace mettersi ancora in discussione. La sua vita, da dieci anni a
questa parte, è stata un crescendo di soddisfazioni, sia in ambito
lavorativo che in ambito sentimentale. Tanti sforzi ripagati da tante
promozioni una dietro l'altra, guadagnate sul campo, con enormi
sacrifici. Il suo compagno si è invaghito di lei proprio sul posto
di lavoro. Non c'è mai stato bisogno di una vera dichiarazione
d'amore tra i due. Si sono amati sin da subito, e una volta
incontratisi non si sono lasciati mai più. Anche quando per lei si
prospettavano dure trasferte di lavoro, lui era sempre al suo fianco.
Ma quando le soddisfazioni degli anni passati insieme hanno
cominciato a far posto a delusioni inaspettate, la relazione tra A.S.
e il proprio partner si è irrimediabilmente incrinata. Dal settembre
scorso, per lei incombe all'orizzonte il rischio di perdere il posto
in ufficio. Del resto, è un lavoro terribilmente competitivo, il
suo, dove non sempre chi dà il massimo riesce a farsi spazio. A.S.
ne ha visti di colleghi, che hanno speso anni ed anni in uffici di
provincia, senza mai riuscire a dare una svolta alla propria
carriera. Senza mai riuscire a trovare un posto tra i veri
“professionisti” del mestiere. E sono tante le donne passate per
quelle scrivanie che, una volta licenziate, mai più sono riuscite a
riconfermarsi agli stessi livelli. Il suo compagno, sulle prime, la
assiste fedele. Poi, improvvisamente, la sua pazienza finisce, e il
rapporto precipita. Lui diventa sempre più critico, sempre meno
comprensivo. Come se i problemi a lavoro non bastassero, ecco che
A.S. comincia ad avere anche carenza di soldi: tanti oneri sulle
spalle, un lavoro sempre più avaro di soddisfazioni e un compagno
che non la rispetta più. A.S. è in grosse difficoltà. Un ricco
impresario, che ha a cuore la nostra protagonista, comincia ad
avvicinarsi a lei. Vuole aiutarla. Le offre soldi, protezione, le
promette tanto. Per A.S. è ormai l'ultima ancora di salvezza, e
decide di affidarsi a quest'uomo dai contorni tuttavia poco chiari.
Ma quando il compagno della donna viene a conoscenza di ciò, va su
tutte le furie. E passa alle maniere forti. L'episodio risale allo
scorso fine settimana. A.S. ha l'ennesimo faticoso turno di lavoro il
sabato pomeriggio. Ma quel giorno a lavoro non ci andrà. La notte
precedente, il suo compagno riesce ad entrare nel suo ufficio
incustodito. E scatena l'inferno. Cosparge i muri e il pavimento di
scritte inguriose. Ha con sé un piccone, e lo usa per colpire tutto
ciò che ha a tiro. Arriva a distruggere una porta. L'indomani, A.S.
è scioccata, così come tutti i suoi colleghi. E così come tutti
coloro che amano il suo lavoro.
Colui che professava amore incondizionato per questa donna, è giunto ad umiliarla in un modo vergognoso. Fin troppo spesso, un meccanismo oscuro si innesca nella mente di chi ha ormai perso di vista il concetto autentico di amore e di fede. Chi arriva a tanto, non nutre più alcuna passione. Spinto da un irrefrenabile delirio di onnipotenza, crede che tutto gli sia dovuto, e ogni errore della propria amata è imperdonabile.
Colui che professava amore incondizionato per questa donna, è giunto ad umiliarla in un modo vergognoso. Fin troppo spesso, un meccanismo oscuro si innesca nella mente di chi ha ormai perso di vista il concetto autentico di amore e di fede. Chi arriva a tanto, non nutre più alcuna passione. Spinto da un irrefrenabile delirio di onnipotenza, crede che tutto gli sia dovuto, e ogni errore della propria amata è imperdonabile.
A.S.
si aggiunge così alla lunga lista delle vittime dell' amore
criminale. Lista che, purtroppo, è in costante aggiornamento. Nello
stesso week-end, a Cagliari, un'altra donna (C.) ha denunciato
un'aggressione verbale e fisica compiuta dal suo compagno. Sabato
sera, C. era a casa sua, quando il suo partner, giunto ormai ai ferri
corti con lei, le ha chiesto un confronto diretto. Un faccia a
faccia. Scesa giù, la ragazza è stata oggetto di insulti, minacce e
persino spinte. Come dimenticare i casi più clamorosi degli ultimi
anni: C.F.C. , la ragazza di Genova che tre anni fa fu costretta a
spogliarsi della maglia in pubblico, ancora una volta sotto minacce,
assecondando il desiderio del proprio partner di umiliarla; A.S.G. ,
la giovane della provincia di Salerno che fu costretta a simulare un
malore, per essere sospesa dal posto di lavoro. Una volta ricoverata,
si scoprì che la ragazza era stata oggetto di pesanti pressioni da
parte del proprio compagno affinché compisse questo gesto umiliante.
Alle
donne vittime di queste violenze, ricordiamo: quando questa gentaglia
qua arriva a tanto, significa una sola cosa. Non è amore.