venerdì 28 agosto 2015

A QUANDO NORMALMARIO?

Balo is back. Anzi, forse basta usare il meno accattivante italiano, visto che questa operazione nostalgia sembra tutt'altro che pirotecnica. Mario è tornato. Chapeau a Galliani, che è riuscito a piazzare l'attaccante un anno fa, guadagnando 20 milioni, per poi riaverlo gratis. Ma l'ennesima nuova avventura di Mario non è ancora iniziata che tutti quanti (giornalisti, opinionisti, tifosi e semplici appassionati) stiamo commettendo lo stesso errore del passato.

Parliamo troppo di lui. Lo tiriamo in causa per il minimo colpo di tosse che rilascia ai microfoni dei giornalisti o per qualsiasi scatto pubblicato su Instagram, peraltro seguito da una didascalia random senza molto senso. L'ultima notiziona sul suo conto è diventata dominio pubblico pochi minuti dopo la firma del nuovo contratto: un elenco di dieci comandamenti che il calciatore ha promesso di seguire per tornare con i piedi per terra. L'elenco è stato riproposto su tutte le testate giornalistiche sportive, che non hanno perso l'occasione per dibattere ancora una volta sulla scarsa affidabilità del giocatore, sui suoi trascorsi burrascosi, e su cosa riuscirà a combinare al servizio del nuovo allenatore di turno. Segue a ruota post su Facebook dell'attaccante che si congeda dalla sua ex-squadra, inutilmente trito e ritrito dai giornalisti (?) che si domandano come mai abbia dato l'addio al Liverpool, seppur se ne sia andato con la formula del prestito secco. Come se non fosse chiaro che tra un anno la priorità del Liverpool sarà la stessa dell'ultimo mercato: liberarsi di lui.
Nihil novi sub sole, in definitiva: quando c'è di mezzo Balotelli, tutti peccano di scarsa originalità. A costo di scrivere cose scontate o davvero poco interessanti, si deve parlare di lui.

Ora, se desideriamo che Mario Balotelli torni normale ai nostri occhi, lo si deve trattare come un attaccante qualunque. Perchè Balotelli, un attaccante normale, lo è già. Basta solo convincersene. Nella scorsa stagione ha collezionato 28 presenze per un totale di 1503 minuti (circa 53 a partita) e ha segnato solo 4 gol. La statistica più alta riguarda i cartellini gialli (7). È fuori dal giro della nazionale da ormai un anno. Perchè dedicare così tanta attenzione ad un giocatore dal rendimento così mediocre?


Semplice: quando fa il misterioso, lo spaccone, il provocatore, quando insomma il giocatore Mario Balotelli veste i panni dell'icona SuperMario, tutti cadono nella tentazione di prendere troppo sul serio il suo gioco. La testa di Mario non la potrà cambiare mai nessuno, e per questo non si potrà mai spegnere il suo egocentrismo e la sua istintività. Ma si può cambiare il modo di accogliere i suoi atteggiamenti. Un pizzico di indifferenza in più può bastare. Che parli il campo quindi, sperando che Balotelli torni ad essere un vero attaccante.

Francesco Grasso



Nessun commento:

Posta un commento