domenica 6 luglio 2014

SEMIFINALI, TRA GIOIE E DOLORI

Fuori tutte le sorprese, tra le prime quattro c'è solo spazio per le vere grandi: Brasile, Germania, Argentina e Olanda strappano il biglietto per le semifinali. Così come gli ottavi, quindi, anche i quarti non lasciano alle loro spalle vittime illustri. A dire il vero, una vittima illustre c'è eccome, per la disperazione dei tifosi Verdeoro: Neymar, costretto ad almeno un mese di stop dopo essersi rotto una vertebra.

"O Ney" lascia una Selecao che non convince ancora. Contro la Colombia, dopo aver acquisito il vantaggio a pochi minuti dall'inizio, il Brasile è riuscito a gestire il vantaggio giocando un buon primo tempo: tante buone occasioni per raddoppiare e Cafeteros pressocchè assenti nella metà campo altrui. Nella ripresa, gli uomini di Pekerman (alla sua prima sconfitta ad un Mondiale dopo 9 partite) hanno ritrovato la fiducia nei propri mezzi necessaria per rincorrere il pareggio. Tanta imprecisione là davanti, però, ha vanificato ogni tentativo. Cinico come non mai, alla prima occasione utile, il Brasile ha raddoppiato, sfruttando una punizione da distanza siderale di David Luiz. Solo il 2 a 0 e qualche innesto dalla panchina hanno riacceso gli animi della Colombia, ma troppo tardi. Il rigore di James (leggasi "hàmes", finalmente è stato chiarito l'arcano) Rodriguez serve solo ad arricchire lo score del capocannoniere del Mondiale, che può seriamente sperare di rimanere tale fino alla fine nonostante l'eliminazione, grazie al bottino di sei goal. L'assenza di Neymar priva Scolari di un elemento capace di risolvere una partita da solo. Ma, ad essere sinceri, Felipao dovrebbe preoccuparsi di pù per l'assenza per diffida di Thiago Silva. Questo Brasile aveva costruito la sua forza e il suo intero cammino al Mondiale sulla solidità difensiva; perdere il pilastro portante della retroguardia è davvero un gran pericolo.

Sarà molto dura per i Verdeoro, soprattutto perchè di fronte avranno una delle corazzate più solide di questo Mondiale. La Germania ha fatto fuori la Francia con la stessa freddezza di un assassino: ha segnato dalla prima palla inattiva capitatale, per poi nascondersi, attendendo l'occasione giusta per far male in contropiede (e riuscendo a sprecare l'incredibile con Schurrle). I Transalpini, da parte loro, hanno visto svanire quella concretezza sotto porta che tanto aveva sorpreso nelle partite precedenti. Quelle poche volte in cui sono riusciti a districarsi dalle strette marcature avversarie (come all' 89'), sono impattati contro uno dei portieri dalla forma migliore al mondo, Manuel Neuer da Gelsenkirchen. Questa Germania parte favorita per lo scontro con i Verdeoro, ma le componenti in gioco sono tante ed ogni gara è una storia a sè.

Se Brasile-Germania sembra segnata, alla luce delle difficoltà dell'una e dell'entusiasmo dell'altra, Olanda-Argentina sarà battaglia aperta a qualsiasi esito. L'Argentina, quasi percorrendo un percorso parallelo a quello del Brasile, non riesce ancora a convincere al cento per cento. Fatica tanto quando imposta e soffre le percussioni centrali. Per battere il Belgio ci voleva Higuain, finalmente svegliatosi dal letargo in cui era caduto. La sua rete può essere un ottimo esempio per spiegare cosa sia il tanto decantato senso del goal, che ti permette di segnare senza neanche guardare la porta (ma a che serve guardarla, quando il tuo senso del goal ti da la certezza che quel tiro entrerà?). I cambi di Wilmots stavolta non hanno funzionato; forse, anticipandoli di qualche minuto, avrebbero avuto un effetto diverso. 

A sfidare la Seleccion ci sarà l'olanda, alla sua seconda semifinale consecutiva. Laddove tutti i quarti di finale giocati fino a ieri sera si erano decisi entro i 90 minuti, Tulipani e Ticos sono arrivati ai rigori. Ma quante occasioni per l'Olanda, che è tornata ad attaccare come meglio sa fare. Pali, traverse e un Navas che non si è smentito hanno fermato gli Oranje, che storicamente sono incredibilmente sfortunati dai tiri dal dischetto (e noi ne sappiamo qualcosa). Ma questa volta è stato l'imbucato alla festa Krul a rivelarsi decisivo, che con due parate su Ruiz e Umana ha consegnato la vittoria ai suoi. Sostituendo Cillessen a due minuti prima della fine, Van Gaal ha sorpreso tutti, prendendosi i suoi rischi: inutile dire che, se l'Olanda avesse perso, tutti avrebbero accusato il CT di essere fin troppo spregiudicato.

Due semifinali, quelle di martedì e mercoledì, dall'esito incerto. I valori in campo saranno pressocchè uguali. Resterà da vedere quale stile di gioco verrà premiato, se la sfrontatezza dell'Olanda o l'ordine dell'Argentina, se la concretezza della Germania o il Brasile trascinato dal suo popolo. Ciò che è certo è che il meglio deve ancora venire.



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