sabato 14 giugno 2014

FINALMENTE MONDIALE

E quindi il Mondiale è iniziato, tra le proteste del popolo Brasiliano (che vanno molto più al di là del calcio) e della Croazia, derubata nella partita inaugurale. Se la vittoria dei Verdeoro é viziata dall'arbitraggio a senso unico, quella dell'Olanda é stata un indiscusso trionfo, che compromette seriamente il cammino della Spagna campione del Mondo in carica. Grandi emozioni in ogni caso, che solo un Mondiale sa regalare.

Brasile e Croazia hanno quindi aperto le danze, dando vita ad una partita inaspettatamente aperta. La Croazia ha attaccato di rimessa, difendendo con ordine e sfruttando le ripartenze dei suoi Olic e Jelavic. Ed era ad un passo dallo sgambetto epocale. Il volto di Marcelo, stravolto dall'ansia subito dopo aver segnato il più classico degli autogoal, descriveva alla perfezione lo stato d'animo di ogni Brasiliano, preso dall'angoscia di vivere una sorta di nuovo Maracanaço. Dopo il pareggio di Neymar la trama della partita non é cambiata, e al netto delle opportunità forse la Croazia attendista avrebbe meritato di più del Brasile sprecone. Il deus ex machina Nishimura ha trovato il modo per cambiare le carte in tavola, concedendo un rigore piuttosto generoso. Oscar ha poi messo il sigillo ad una vittoria che non può far stare sereno Scolari. Nello stesso girone, il Messico ha portato a casa i tre punti contro il Camerun. Nettamente superiore l'undici sudamericano, che ha mostrato una mgliore tenuta del campo.

Nel girone B, La sindrome da pancia piena colpisce ancora. Nelle ultime quattro edizioni della Coppa, questa compresa, per tre volte la squadra campione in carica non ha vinto all' esordio. Ma c'é modo e modo. La Francia, nel 2002, fu sconfitta dalla sorpresa Senegal; in Sudafrica, l'Italia pareggiò mestamente contro il Paraguay; la Spagna, ieri, é letteralmente crollata sotto i colpi di un'Olanda assetata di vendetta. Era anche passata in vantaggio, grazie ad un rigore di Xabi Alonso guadagnato dal fischiatissimo Diego Costa (reo di aver tradito il suo Brasile). Ma il pregevole pareggio di Van Persie era solo il preludio di un capolavoro a tinte arancio. Ciò che é mancato alle Furie Rosse é stata la mentalità, e l'errore lezioso di Casillas ne é la dimostrazione palese. Supponenza? Presunzione? Niente di tutto questo. Semplicemente, mancanza di stimoli. La sensazione é che Del Bosque, come Lippi quattro anni fa, abbia scelto i titolari più basandosi sulla riconoscenza che non sull'effettiva carica emotiva.  Gente come Koke, Juanfran, Santi Cazorla e Javi Martinez forse meriterebbe più di una chance.  Il Cile venderà cara la pelle nel prossimo match che si trasforma in un vero e proprio dentro o fuori per la Spagna. Gli stessi Sudamericani, nel loro esordio contro l'Australia, hanno dato dimostrazioni di una forma fisica smagliante e di grande qualità in mezzo al campo.

La domanda sorge spontanea: ma se la Spagna stecca così, allora chi è la vera favorita di questo Mondiale? È presto per dirlo, certo, ma, spodestata la Spagna dal ruolo di favorita, sembra davvero che nessuna delle Nazionali che si giocano la vittoria possa considerarsi nettamente superiore alle altre. Ancora tante squadre devono esordire in questa Coppa del Mondo, e saranno il tempo ed il campo a fornirci indizi più precisi.

Goal spettacolari, polemiche infuocate, exploit imprevedibili. In soli due giorni di Mondiale é già successo di tutto. Non aspettavo altro.

Nessun commento:

Posta un commento