giovedì 5 giugno 2014

UN AMORE COSÌ GRANDE: IL SOGNO COMINCIA (LUSSEMBURGO PERMETTENDO)

Oggi l'Italia è partita per il Brasile, per intraprendere l'avventura del Mondiale, ed io proverò a seguire le gesta degli Azzurri senza lasciarmi condizionare dal mio ego tifoso.

Tuttavia, le premesse per questa Coppa del Mondo sono tutt'altro che incoraggianti. Come da 20 anni a questa parte, la Nazionale non ha vinto l'ultima amichevole precedente l'inizio di una grande competizione. Il nome dell'avversaria di ieri sera (il modestissimo Lussemburgo) evoca goleade, ma nonostante ciò gli Azzurri non sono andati oltre l' 1 a 1. La sensazione é che non potesse andare diversamente. Era già lunga la serie di sfortunati eventi che aveva caratterizzato la preparazione di questo Mondiale: le amarissime polemiche nate dall'esclusione dai 23 (con tanto di tweet al veleno) di Pepito Rossi e Mattia Destro; il pareggio con la non irresistibile Irlanda; l'infortunio di Montolivo, il giocatore con più gettoni in Nazionale con Prandelli in panchina. Mancava la ciliegina sulla torta, ed eccola servita ieri a Perugia. Una bella combinazione Marchisio - Balotelli aveva portato in vantaggio gli Azzurri dopo pochi minuti. Poi, tanto possesso, nessuna fretta di attaccare (o nessuna forza, dopo l'estenuante ritiro di Coverciano?) e tanti cambi. Il pareggio lussemburghese nasce da un calcio da fermo, un po' come tanti altri gol presi dall'Italia nelle ultime gare. Gli altri 60 milioni di CT sparsi in giro per lo stivale non aspettavano altro. La frase "Rossi se lo doveva portare" diventerà un tormentone, anche grazie al pareggio di ieri.

La Nazionale che non entusiasma prima di una competizione importante, tuttavia, non è una novità. È anzi uno scenario già visto tante volte. A 9 giorni dall'inizio dell'Europeo del 2012, l'Italia cadde rovinosamente 3 a 0 sotto i colpi della Russia nell'ultimo test pre – Europeo. E se una sconfitta così non può sembrare abbastanza rovinosa, basti pensare all’impresa negativa degli Azzurri di Sacchi, che nell’Aprile del 1994 uscirono sconfitti da un’amichevole contro il Pontedera, squadra di C2 che si prestò ad un test match durante la preparazione per il Mondiale dello stesso anno. E così come tanti Azzurri in passato, anche ieri sera gli uomini di Prandelli hanno regalato un momento di gloria ai Carneadi di turno, i Leoni Rossi del Lussemburgo, capaci di uscire imbattuti contro nientepopodimeno che i vice-campioni d’Europa in carica.

Per farla breve, anche quest’anno la Nazionale non convince nessuno prima dell’inizio del Mondiale.

Ma forse è proprio perchè non gliene va una buona a questa Nazionale, che l'amore per lei è così grande (come non a caso cantano i Negramaro). Questa squadra mai perfetta, a cui va sempre tutto male, che “se vince è solo grazie al catenaccio”, piena di giocatori mezzi zoppi, di talenti inespressi, di perfetti sconosciuti, di bolliti, vituperata dai giornalisti e dagli opinionisti, riesce sempre a trovare un equilibrio perfetto quando si fa sul serio. E se magari non ha 11 palleggiatori sopraffini come la Spagna, o non ha il vero Top Player come tante nazionali che si apprestano a partire per il Brasile, questa Nazionale, per dirla con Elio, ha un cuore grande così. Per carità, la qualità c’è eccome, ma è soprattutto la passione che unisce un gruppo come quello azzurro a fare la differenza. E pazienza se il Lussemburgo ha pareggiato, pazienza se abbiamo preso due traverse, pazienza se Balotelli unica punta là davanti è forse troppo solo. L'unica cosa che conta davvero al Mondiale è l'unione di questo gruppo, che è solido anche per merito di Prandelli. E il cemento di questo gruppo è senza dubbio la passione e la voglia di far bene, che dei ragazzi come gli Azzurri possono nutrire.
 
E sarà la stessa passione a unire un paese intero davanti agli schermi, anche in orari improbabili, per sperare in un sogno non così impossibile. Appuntamento al 14 Giugno, per tifare la nazionale di calcio più scarrupata del Mondo.


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