domenica 15 giugno 2014

ITALIA BATTE INGHILTERRA: BUONA LA PRIMA

La Nazionale centra la vittoria all'esordio del Mondiale, battendo (ancora una volta) l'Inghilterra di Hodgson, nella sauna di Manaus. I giornali inglesi l'avevano bollata come "la lotta nella giungla", e battaglia é stata: una partita spumeggiante, che dopo un inizio in sordina ha regalato tanti brividi ed emozioni, con occasioni da una parte e dall'altra fino all'ultimo minuto di gioco. 

Il primo vero protagonista del match é stato senza dubbio il caldo asfissiante, che ha impedito alle due squadre di alzare il ritmo per almeno la prima mezz'ora. Fino a quando non si sono rotti gli equilibri, é prevalso il blando possesso palla degli Azzurri, che si limitavano a far girare palla intorno alla trequarti avversaria. Alle temperature elevate, del resto, si é ben presto aggiunto l'atteggiamento guardingo degli uomini di Hodgson, che hanno difeso la loro metà campo con molto ordine. Attaccare la profondità, del resto, risulta difficile quando si ha a disposizione un solo terzino naturale: la scelta di Chiellini esterno nella difesa a quattro ha di fatto inibito la spinta offensiva sull'out sinistro.

Tutto questo fino alla rete che ha sbloccato il risultato, frutto di uno schema perfetto da calcio d'angolo. Marchisio ne ha segnati pochi, di goal in Nazionale, ma quello di ieri é senza dubbio uno dei più pesanti. Il suo tiro da fuori area ha acceso i ritmi della partita. E, paradossalmente, il pareggio degli Inglesi é arrivato su una manovra di contropiede, a dimostrazione che nei minuti immediatamente successivi l'1 a 0 era ancora l'Italia a fare la partita. Sulla fascia destra, colpevolmente lasciata libera da Darmian, Rooney ha aggredito la profondità ed ha servito un cross al bacio per Sturridge, dimenticato da Paletta, che ha solo dovuto depositare in rete. Il pareggio non ha tagliato le gambe agli Azzurri, che hanno chiuso il primo tempo proiettati in avanti e sfiorando il nuovo vantaggio con due fiammate di Balotelli (provare un pallonetto da posizione impossibile e con una calma ciclopica é roba per pochi) e Candreva.

Il vantaggio Azzurro nella ripresa é nato da una percussione sulla fascia destra, con Candreva abile a confezionare un cross al bacio per Balotelli che di testa ha in filato Hart, siglando il suo primo goal in un Mondiale all'esordio assoluto nella competizione. Segnato il due a uno, l'Italia si é difesa con ogni mezzo,ma le occasioni per gli Inglesi non sono mancate. Calci piazzati e manovre dei trequartisti hanno creato i maggiori problemi alla retroguardia, che anche grazie ad un Sirigu in stato di grazia ha evitato il peggio. Tuttavia, non sono mancate le ripartenze di marchio Azzurro: Candreva e Darmian hanno lasciato terra bruciata alle loro spalle, garantendo una spinta costante per quasi tutti i novanta minuti. Impossibile non rimanere a bocca aperta davanti al calcio di punizione di Pirlo negli ultimi minuti di gioco: il genio barbuto si prende gioco delle leggi della fisica, o forse é proprio perché le conosce fin troppo bene che sforna una magia che si stampa sulla traversa. E il genio non può disperarsi; tuttalpiù rimane perplesso, cercando di capire come migliorare ancora, mentre noi comuni mortali rimaniamo estasiati. 

Al fischio finale, le certezze sono due. La prima é che la preparazione atletica dei ragazzi di Prandelli é stata pregevole: sarà anche mancata un po' di lucidità nell'ultimo quarto d'ora, ma mentre ben tre avversari sono stati colti dai crampi, i nostri non hanno fatto una piega fino alla fine del match. La seconda pietra su cui costruire un buon Mondiale é la voglia di stupire di tanti giocatori, Balotelli su tutti, che li priva delle insicurezze e li riempie di coraggio. E poi come dimenticare la determinazione di Darmian, la calma e la deduzione di Pirlo e Verratti. Come riesce facile agli Azzurri, si è creato un gruppo formato da tanti brillanti operai, capaci di capire quando bisogna abbassare la testa per lavorare per il collettivo e quando invece bisogna dare sfogo alle proprie qualità.

In definitiva, la strada é quella giusta, e Prandelli ne è consapevole. Appuntamento a Recife, per conquistare la qualificazione contro una Costa Rica di cui é meglio non fidarsi.


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